Interventi istituzionali

Giuseppe Maino, Presidente della Capogruppo ICCREA. È un onore essere all’assemblea della prima BCC italiana, ha detto, una realtà significativa per tutti. “Venni già all’assemblea del 2019 e dissi che dovevamo dare una svolta al modo di fare banca del Credito Cooperativo. Dopo tre anni dall’avvio del Gruppo ICCREA, abbiamo fatto il primo tratto di strada, lavorando su tre fronti”. Il primo dal lato industriale, consolidando i numeri e facendo un buon derisking per migliorare la redditività delle BCC. Sul secondo fronte, quello della vigilanza europea, siamo passati da una iniziale diffidenza a una conoscenza reciproca. Infine, ha aggiunto Maino, il fronte dei territori, con un dialogo verso le banche per farci capire, coinvolgendo le varie realtà fruttuosamente. “Ora avremo un nuovo mandato di governo ICCREA, in cui terremo conto delle novità emergenti e lavoreremo per consolidare l’originale modello delle BCC: dobbiamo migliorare i servizi alla clientela e l’asset di fiducia, che è fondamentale”.
BCC Roma ci è sempre stata vicina, ha rimarcato Maino. “Ci ha fornito risorse umane dotate di grande professionalità, a partire dal Direttore Generale Mauro Pastore, l’uomo di cui ICCREA aveva bisogno e che ho avuto sempre al mio fianco in questo tre anni”. Ma anche Maurizio Longhi, come consigliere ICCREA, si è confermao persona preparata e riferimento costante. “Anche in BCC Roma saprà fare bene, con l’insegnamento di Liberati”.
In merito proprio a Francesco Liberati, Maino ne ha sottolineato carisma e spessore. La collaborazione con lui, ha detto, è stata preziosa “perché mi ha assistito nell’avventura alla presidenza di ICCREA e mi ha aiutato ad appianare tante difficoltà”.
E poi i numeri parlano per lui, ha concluso Maino, con l’ennesimo bilancio eccellente e ben 870 milioni di fondi propri, grazie a un percorso straordinario. Un percorso raccontato nel libro La banca della gente “dal quale si percepiscono appieno il suo spessore e le sue capacità manageriali. Un riconoscimento delle sue grandi qualità è doveroso, e sicuramente metterà a disposizione il suo talento anche in futuro per il Credito Cooperativo”.

Maurizio Gardini, Presidente di Confcooperative. Il bilancio della BCC di Roma è assolutamente significativo, ha detto, perché racconta l’intreccio della banca con le sue comunità. Basti pensare al rapporto della Banca con la cooperativa OSA, che è stato determinante per il successo di OSA stessa. “Per questo è fondamentale evitare l’omologazione alle altre banche capitalistiche. Le BCC sono banche con un’anima, vivono i territori soprattutto ora che le banche commerciali se ne vanno”.
È bello leggere i numeri del bilancio, ha detto, rilevando come siano stati fatti anche tanti interventi di beneficienza sui territori. Gardini ha poi sottolineato il versamento al fondo mutualistico che contribuisce alla buona salute del mondo della cooperazione. È una testimonianza forte di quanto sia alto il piano valoriale che caratterizza la Banca.
“Oggi – ha aggiunto – vi sono tante emozioni in merito al passo che sta facendo Francesco Liberati, che ha colto, in tanti anni, tutte le opportunità per far crescere una banca che costituisce una solida certezza per il futuro. “Per lui il riconoscimento più autentico è la standing ovation del pubblico dei soci. Sono onorato di averti chiesto nel passato di entrare nel Cda di Confcooperative”. Ha fatto infine gli auguri a Maurizio Longhi per la pesante responsabilità che si carica.

Augusto dell’Erba, Presidente Federcasse, ha sottolineato come la standing ovation dei soci verso Francesco Liberati significhi la profondità di un rapporto personale tra la comunità dei soci e il suo presidente.
Riconosciamo a Liberati di aver perseguito un modello, ha detto dell’Erba, costruendo un patrimonio di relazioni. Roma è stata abbandonata dalle altre banche e, oggi, BCC Roma è l’unica banca autenticamente romana. “Questa banca è cresciuta ma non ha smarrito la sua identità, dimostrando come sia possibile fare banca cooperativa in grande stile anche a Roma”.
Nei numeri del bilancio, ha aggiunto, c’è la cifra della solidarietà, e la riserva indivisibile è il simbolo della cooperazione, dei valori che ci sostengono.
“Ricordo bene che BCC Roma decise a suo tempo di rimanere cooperativa e di non usufruire della way out, trasformandosi in società per azioni, come pure la riforma consentiva”.
Ha infine salutato i soci del Veneto, che hanno creduto in BCC Roma in un momento difficile. “Senza BCC Roma la ex banca veneta sarebbe uscita dalla nostra categoria. Invece il credito cooperativo ha mantenuto le sue bandiere in questa importante in regione”.

Alessandro Azzi, Presidente Federazione BCC Lombardia. Azzi ha espresso apprezzamento, gratitudine e amicizia nei confronti di Liberati e della BCC di Roma. “Le BCC sono un modello di modernità ed è stato contraddetto chi credeva che il Credito Cooperativo potesse vivere solo in ambito provinciale. Ora il Credito Cooperativo comincia a essere presente anche a Milano e Napoli. È possibile fare banca democratica e di servizio ovunque”.
Azzi ha poi sottolineato il ruolo della BCC Roma nel Gruppo e ha ricordato come a suo tempo non abbia scelto la strada della way out, scommettendo sul Credito Cooperativo. BCC Roma è così diventata protagonista del nuovo mondo dei Gruppi.
“Il futuro si baserà – ha detto – sulla nostra identità e sull’efficienza. Senza dimenticare la proporzionalità della normativa: su questo molti faticano a capire e ci sarà da lavorare ancora”. Ai successori di Francesco Liberati ha augurato di proseguire sulla stessa strada.

Mauro Pastore, Direttore Generale ICCREA, ha ricordato di avere passato anni straordinari in BCC Roma. “Oggi celebriamo una giornata altrettanto straordinaria: celebriamo 60 anni di talento e sacrificio. Francesco Liberati ha iniziato il suo lavoro in un retrobottega, portando nel tempo BCC Roma a essere riferimento nazionale, una banca solida, che sa misurarsi con il mercato”.
Incontrai per la prima volta Francesco Liberati molti anni fa, ha aggiunto Pastore: “Mi fece subito appassionare alla Banca, insegnandomi molto con i fatti, con la sua concretezza. Sono stato testimone della volontà di rimanere nel Credito Cooperativo e di non optare per la way out, perseguendo la scelta dell’unione, una scelta vincente.”
Oggi, infatti, il lavoro messo in campo dal Gruppo ICCREA sta dando i suoi frutti. In questi tre anni
ICCREA ha moltiplicato gli impieghi, senza abbandonare le comunità. Lo testimoniano i 461 milioni di utile netto e la solida struttura patrimoniale del Gruppo.
Francesco Liberati – ha proseguito Pastore – ha coniugato i valori dell’impresa con la cooperazione, facendo sempre buona banca e buona cooperativa, con grande equilibrio. “Mi ha sempre ricordato la necessità di essere vicini ai soci, e ha messo sempre in campo la sua visione strategica”. Pastore ha infine fatto gli auguri al suo successore. “Che sarà senz’altro all’altezza perché Liberati ha sempre scelto persone di valore, le ha motivate. E ha avuto anche la capacità di fare scelte scomode, dicendo sempre ciò in cui credeva, forte di un istinto vincente”.