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Dopo due anni segnati dalla pandemia, la convention dei dipendenti della Banca è tornata finalmente in presenza. L’evento si è svolto lo scorso 14 maggio e ha visto la presenza di circa mille collaboratori e collaboratrici BCC Roma, che hanno continuato a portare risultati concreti anche in tempi decisamente complessi. Premiate le agenzie che hanno ottenuto i migliori risultati nel 2021

La serata è stata condotta da Mia Ceran, ed è stata arricchita anche da un brillante spettacolo offerto da Neri Marcorè.
Ma i protagonisti sono stati le donne e gli uomini della Banca, persone che ogni giorno sono al servizio del pubblico, delle comunità locali, dei territori. Tante persone, ognuna con la propria storia, la propria professionalità e i propri talenti, ma tutte accomunate da uno stile, lo stile della Banca di Credito Cooperativo di Roma.
Che non si è mai fermata, è rimasta un punto di riferimento per tutti, è rimasta la Banca della gente. Insomma, una vera cooperativa.
Il segreto alla base di questo prezioso risultato, ha detto Il Presidente Francesco Liberati, introducendo la serata, sta nella sua capacità di relazione, “una relazione fruttuosa tra di noi e tra noi e i nostri soci e clienti. È questo che ci ha sempre caratterizzato, che continua a essere il nostro punto di forza”.

Liberati ha voluto ringraziare il personale per non aver mancato di dare continuità al proprio servizio nelle 188 agenzie attive sul territorio, “un personale legato intimamente alle comunità locali, che ne conosce le esigenze e che, anche in questi due anni difficilissimi, si è messo a disposizione di famiglie e imprenditori, non facendo mai mancare la propria vicinanza e disponibilità. Insomma, tutti i nostri dipendenti, soprattutto in rete, non hanno tradito la nostra missione, nelle grandi città come nei centri minori. Non hanno mai smesso di parlare con le persone, pronti a risolvere i problemi più impellenti di famiglie e piccole imprese. Una reazione all’altezza della crisi, che fa onore a tutti loro e di cui sono veramente orgoglioso”.





Liberati ha poi ricordato il suo arrivo in Banca nel 1962: “Si trattò di partire da zero o quasi, eravamo in tre a lavorare in quella prima filiale, e non potevo immaginare che la strada che avremmo compiuto sarebbe stata così lunga, così importante. Da quel 1962 è cambiato tutto. Ma non è cambiata la nostra anima di banca cooperativa, saldamente legata alle sue comunità e alla sua missione mutualistica”.
Molte banche blasonate sono scomparse, ha aggiunto, ma noi siamo ancora qui, “e tutti dipendenti debbono avere la consapevolezza e l’orgoglio di appartenere a questa Banca”.
Il Presidente ha poi sottolineato il numero che rappresenta sin dall’inizio la priorità “che mi ha accompagnato nel corso degli anni. Il patrimonio: quest’anno abbiamo superato gli 870 milioni di euro. Manca poco al traguardo del miliardo. Una cifra importante perché il patrimonio è leva fondamentale di stabilità e sviluppo, nell’interesse di soci, dipendenti e clienti”.
Liberati ha concluso il suo intervento ricordando l’importanza dell’armonia tra tutte le componenti aziendali, che è stata chiave dei successi del passato e componente essenziale per affrontare le sfide del futuro.
Il Vicepresidente Vicario Maurizio Longhi ha fatto un breve ritratto del Presidente Liberati, ricordando i suoi 60 anni di lavoro e di fedeltà agli ideali cooperativi, arricchiti da una visione strategica che ha condotto la Banca a conquistare una solidità e una reputazione riconosciute e riconoscibili in tutti i territori in cui opera.
Per il futuro, ha detto Longhi, sarà necessario poggiare su tre principali fattori: la forza dei valori, la forza del nostro personale e la forza del Gruppo che è alle nostre spalle.




Per quanto riguarda i valori, pur nel mezzo dei cambiamenti imponenti a cui stiamo assistendo, “noi non vi rinunceremo mai: l’identità mutualistica rappresenta un punto di riferimento troppo importante. Ricordiamocelo sempre: cooperative di credito come BCC Roma rappresentano un modello economico a sé stante, che combina la necessità di fare utili con il benessere delle persone e della collettività. E su questo la nostra storia parla chiaro. Una storia fatta di utili reinvestiti nell’azienda, nelle persone, nel territorio.
Possiamo continuare a proporci, ha continuato Longhi, come i veri interlocutori di chi rappresenta l’economia reale. E l’economia reale è fatta di famiglie, imprese, territori. I quali, oggi più che mai, hanno bisogno di una interlocuzione creditizia capace di guardare oltre gli algoritmi e di dare fiducia alle persone.
“Con la forza di questa storia e con l’impegno del personale, che è il secondo punto di forza della nostra Banca, sono certo che continueremo a raggiungere sempre nuovi obiettivi e ad affrontare senza timori le nuove sfide che già da oggi ci si parano davanti”.
Poi c’è il Gruppo, ha concluso il Vicepresidente, che rappresenta un fattore di stabilità e un presidio operativo e strategico ormai indispensabile. Solo così è possibile programmare con fiducia, per rimanere quel punto di riferimento di cui hanno bisogno territori e comunità.
“Sono convinto che stiamo vincendo grazie alla forza della nostra intelligenza collettiva”, ha detto introducendo il suo intervento il Direttore Generale Roberto Gandolfo. E il segreto dell’intelligenza collettiva, secondo una ricerca del MIT, sta nella presenza femminile. Nel senso che un equilibrio tra generi rende la squadra più forte. Le donne, ha sottolineato Gandolfo, risultano meglio dotate dell’intelligenza emozionale, sapendo gestire i linguaggi non verbali nella relazione con i nostri clienti e soci.



“Anche grazie a questo valore aggiunto siamo riusciti a fronteggiare le conseguenze della crisi pandemica mondiale e la successiva grande recessione economica”. Abbiamo sempre reagito con grande efficacia, ha continuato il Direttore Generale, “abbiamo fatto fronte alla pioggia normativa, imposta dalla Vigilanza e dall’Unione Europea, che è letteralmente esplosa dopo l’adesione al Gruppo Iccrea, adeguando processi e strutture organizzative e di controllo”.
Proprio in merito al Gruppo Gandolfo ha voluto evidenziare come si tratti di una realtà esclusivamente italiana, “e questo è un fattore competitivo fondamentale di cui dobbiamo sempre tenere conto nei rapporti con soci e clienti”.










Con questa realtà organizzativa alle spalle “la nostra azione combinata a livello di direzione e di rete territoriale è stata concreta, efficace, tempestiva. I risultati hanno dato ragione di un grande impegno”. Gandolfo ha voluto sottolineare due dati tra i tanti: in primo luogo il CET1 che è al 18,2% a fronte di un dato di sistema fermo al 15,2%. Poi il patrimonio, cresciuto costantemente negli ultimi 35 anni.

Quando le persone – ha concluso Gandolfo – sono unite per un comune obiettivo in una squadra compatta, esprimendo nel lavoro le loro abilità e le loro intelligenze, le loro ambizioni e la loro umanità, i risultati non possono sfuggire. “Il futuro presenta insidie non tutte dipendenti dalla nostra volontà, ma la nostra Banca è un pilastro di stabilità in un mondo sempre più difficile. Con la forza tranquilla di oltre 1500 dipendenti – di cui ho l’onore e l’orgoglio di essere Direttore Generale – i risultati non mancheranno”.

Il Vicedirettore Vicario Francesco Petitto e il Vicedirettore Gilberto Cesandri hanno poi premiato le agenzie migliori nelle competizioni del Challenge e del Contest.

