Presenti su tutti i fronti
A conclusione di un anno si fanno generalmente i bilanci e nel bilancio del 2022 ci sono anche i momenti difficili attraversati dal Paese. Abbiamo dovuto fare i conti con i colpi di coda della pandemia, ma anche con il peggioramento dello scenario economico. Siamo entrati in una fase storica caratterizzata da potenti scossoni ravvicinati, uno dopo l’altro e anche uno insieme all’altro: il Covid, come detto, ma anche l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, la conseguente crisi energetica e l’aumento dei prezzi delle materie prime.
Questo scenario pone notevoli rischi per la stabilità finanziaria dell’Europa. Le più recenti previsioni delle istituzioni internazionali anticipano, per il 2023, una diminuzione del Pil intorno allo 0,2%.
E tuttavia, se questo è il poco confortante quadro generale, la nostra Banca c’è: i numeri sono di grande soddisfazione, la nostra presenza nei territori rimane riconosciuta e riconoscibile. Lo abbiamo ricordato insieme a tutti i dipendenti lo scorso 17 dicembre – come potete leggere nell’articolo a pagina 11– nel tradizionale incontro prenatalizio presso il Santuario del Divino Amore, tornato finalmente in presenza dopo due anni di interruzione forzata. Lì, abbiamo potuto commentare anche un risultato che ci dà soddisfazione e ulteriore consapevolezza dei nostri mezzi: la classifica 2022 di Mediobanca ci colloca ormai tra le prime 20 banche italiane e sempre al primo posto tra le Banche di Credito Cooperativo italiane.
È il frutto di un duro lavoro e dell’essere parte integrante delle comunità locali che serviamo e a cui siamo legati da un filo robusto, in virtù del quale supportiamo la centralità dell’economia reale rispetto alla finanza, favorendo la consapevolezza nelle scelte di investimento, di impiego, di risparmio.
D’altronde i numeri parlano chiaro. A settembre 2022, rispetto allo stesso mese del 2021, la nostra raccolta diretta è aumentata del 3,6%, con un totale della raccolta allargata che è salito a più di 14 miliardi di euro. Con gli impeghi siamo a un ottimo +5,4%: abbiamo toccato ormai quota 10 miliardi!
Poi abbiamo il rapporto Crediti deteriorati lordi/Impieghi. È un rapporto importante perché dall’8,6% del settembre 2021 siamo scesi al 5,6%. C’è anche il CET 1, il capitale di qualità primaria, che misura la robustezza di una banca: ebbene, siamo al 18,96%. Non solo il CET 1 è aumentato di più di due punti rispetto a un anno fa, ma è importante anche ricordare che è considerato soddisfacente circa il 15-15,5%.
Noi siamo abbondantemente oltre, a testimonianza della sempre più consistente solidità della nostra banca. Questo significa che possiamo guardare avanti con serenità per affrontare i percorsi di sostegno alle economie dei territori con tutto ciò che ne consegue in termini di fiducia per i soci e i clienti della nostra Banca.
Per quanto riguarda poi le erogazioni dei mutui garantiti dallo Stato alle imprese abbiamo superato quota 1 miliardo e 600 milioni e abbiamo largamente superato i 2 miliardi per le famiglie. Questo significa che abbiamo fatto il nostro dovere di banca localistica: quando il disastro innescato dalla pandemia e dalla crisi chiedeva risposte concrete, noi le abbiamo date.
Ma, più in generale, lavoriamo per essere presenti su tutti i fronti, non ultimo quello dei fondi stanziati dall’Unione Europea: come ormai saprete abbiamo creato una Direzione Crediti Speciali (con tre squadre che focalizzano il loro impegno nel settore agrario, in quello del turismo e nel comparto estero) che sta già dando risultati importanti.
L’obiettivo per il 2023 è dunque quello di proseguire su questa strada. Abbiamo un personale preparato e pronto, che presidia con dedizione tutti i nostri territori e proprio per questo motivo sono sicuro che riusciremo ad affrontare anche le difficoltà, spero poche, che il 2023 vorrà presentarci.
Roberto Gandolfo