Economia in frenata, ma la banca guarda avanti con fiducia
Stiamo vivendo un momento di acuta incertezza nell’economia: dopo l’ultimo tragico biennio determinato dalla pandemia, ora gravi tensioni geopolitiche minacciano la pace in Europa e nel mondo.
L’invasione russa in Ucraina, oltre al dramma di lutti, violenze, distruzioni, è destinata a produrre ferite sociali ed economiche profonde. È una rottura drammatica del processo di integrazione economica e finanziaria internazionale che sta già determinando pesanti ripercussioni sull’approvvigionamento energetico dell’Europa, sull’inflazione, sulla domanda interna e sugli scambi internazionali. Anche prima del conflitto gli ingorghi produttivi mondiali dovuti agli stop and go della pandemia sulle manifatture e i consumi avevano già provocato tensioni inflattive.
Per quest’anno le previsioni di crescita del Pil italiano a gennaio erano del 4%. Ora secondo le più recenti, di Confindustria, non si andrà oltre l’1,9%.
L’inflazione nel nostro paese a marzo è risultata del 6,7% su base annua. Nell’area euro addirittura del 7,5%. Se i costi dell’energia e delle materie prima continueranno a mostrarsi elevati, questi valori potranno ancora aumentare.
In questo contesto, è importante per noi far parte di una grande entità bancaria tutta italiana, il Gruppo BCC Iccrea, che ci consente di ottenere maggiore efficienza, economie di scala e investimenti sul fronte della tecnologia e dei sistemi di pagamento.
Sul fronte dell’immagine e dell’identità il Gruppo ha completato il lancio del nuovo brand, ridisegnando in chiave moderna il tradizionale logo delle BCC abbinato al nodo di Salomone, la doppia C. Anche il logo della nostra Banca è stato ridisegnato, come potete vedere sulle pagine della nostra rivista aziendale.
Ricordo che nel Gruppo noi siamo il maggiore singolo azionista, e puntiamo ad accrescere il nostro peso fino al massimo consentito, pari al 10%. Con le nostre 188 agenzie siamo la banca di gran lunga più grande, frutto di una crescita costante, con bilanci sempre in utile da più di 50 anni. E anche nel 2021 abbiamo chiuso l’esercizio con risultati gestionali e patrimoniali positivi.
Per quanto attiene ai dati di bilancio, a fine dicembre gli impieghi creditizi hanno raggiunto i 9,5 miliardi di euro, con un aumento del 7,9%, a fronte di un incremento dell’1,2% del sistema bancario nel suo complesso. Entro l’anno avremo quasi 10 miliardi di impieghi.
La raccolta allargata ha superato i 14 miliardi, in crescita del 9,9%, grazie soprattutto all’incremento della raccolta indiretta (+11,7%). La componente di risparmio gestito e la componente assicurativa crescono del 19 %.
Riguardo ai risultati economici, il margine di interesse aumenta dell’1,2% pur in presenza di una riduzione della forbice tra tassi attivi e passivi di 10 centesimi; il margine di intermediazione cresce del 6,1%. I costi operativi sono diminuiti del 2,6%. L’utile dell’operatività corrente al lordo delle imposte si è attestato a 45,6 milioni e l’utile netto a 38,5 milioni (+6,9%).
I fondi propri ammontano a 870,1 milioni, in aumento dell’8,1%, mentre i coefficienti patrimoniali CET 1 ratio e Total Capital ratio sono rispettivamente pari al 18,2% e al 19,4%. Si tratta di risultati più che positivi che rappresentano con i numeri la grande patrimonialità della Banca, conseguiti in uno scenario non semplice e che ci fanno guardare avanti con fiducia per crescere ancora.
Ricordo, infine, che il 4 aprile abbiamo inaugurato la nostra terza agenzia all’Aquila, la quinta nel territorio comunale, che vuole rappresentare un ulteriore contributo alla rinascita del centro storico: un segno tangibile di ciò che L’Aquila rappresenta per la nostra cooperativa di credito e più in generale di quanto l’Abruzzo sia importante per noi.
Roberto Gandolfo