Una vita per l’arte
Dante e la sua Commedia al centro della mostra di Gianni Testa tenutasi a marzo presso il Museo Crocetti di Roma
La mostra dedicata al maestro Gianni Testa, uno dei pittori contemporanei più amati ed apprezzati dal grande pubblico, è andata in scena al Museo Crocetti di Roma dal 1° al 31 marzo scorsi. Al centro dell’evento un ciclo di dipinti dedicati alla Lectura Dantis, nell’ambito degli eventi per il settecentenario di Dante. Il tutto coincide anche con i venticinque anni dalla prima opera di Testa dedicata alla Divina Commedia: “È un lavoro a cui ho dedicato tutta l’anima”, ha detto Testa.
Testa non è estraneo al grande pubblico. Scoperto da Levi, ha lavorato alla Galleria Borghese sotto la direzione di Della Pergola. Ha collaborato con Fazzini, al quale è stato legato da un sodalizio artistico e culturale, e ha esposto con i più grandi della Scuola Romana e con De Chirico.

In questo ciclo di dipinti Testa unisce l’amore per l’arte a quello per l’opera dantesca, assicurandosi, allo stesso tempo, la libertà di giungere dovunque l’interesse o la curiosità pittorica lo spingessero e sfruttando fino in fondo l’aspetto polisemico che la Divina Commedia porta con sé. La collezione consta di centouno dipinti ad olio, uno per ogni cantica (34 per l’Inferno, 33 per il Purgatorio, 33 per il Paradiso). Più un dipinto che è il manifesto del ciclo, oltre alle tele preparatorie e cento pastelli che sono alla base dell’opera generale.


I dipinti sono realizzati con una crescente innovazione formale e coloristica. Dall’arcaismo delle prime espressioni nell’Inferno, caratterizzato da una paletta di colori ridotta ai blu, blu profondo e rosso, Testa passa nel Purgatorio ad una guizzante policromia e ad una brillante innovazione stilistica nel Paradiso, dove l’artista si esprime con un astrattismo composto e raffinato. Una continua escalation di luce: talvolta squarci di luce come nelle visioni infernali, e talvolta quella accecante ed insieme rasserenante del Paradiso, che si colora delle più belle tinte azzurrine.
Il percorso espositivo, curato da Chiara Testa, invita lo spettatore a cogliere i tanti motivi dell’opera di Testa: i cavalli, le giostre, le marine, i ritratti, gli scorci di Roma. La collezione non solo riunisce alcune delle punte di diamante della produzione artistica di Testa, ma ripercorre cronologicamente l’intera parabola artistica del Maestro. Attraverso questi dipinti che l’artista stesso considera fondamentali, privati, tanto da custodirli gelosamente nel suo studio, Testa mostra i colori, le suggestioni ed i toni fantastici della sua iconica pittura ed accompagna ognuno di noi in un personale percorso alla riscoperta del genio dantesco.
Martina Paolantoni
