Un bene comune da coltivare fin dalla scuola
Nella memoria presentata da Federcasse presso la settima Commissione Istruzione Pubblica e Beni culturali del Senato, il ruolo del Credito Cooperativo in tema di educazione finanziaria. “Un adeguato livello di alfabetizzazione economica – ha detto il presidente di Federcasse Augusto dell’Erba – contribuisce all’efficienza, alla competitività e alla capacità di innovazione del sistema economico”


“Quando parliamo di educazione finanziaria non ci riferiamo solo ad una materia utile, ma ad un bene comune e condiviso, fondamentale. Soprattutto alla luce dell’incertezza legata allo scenario economico nazionale e globale”.
È quanto si legge nella memoria presentata da Federcasse in audizione lo scorso 15 dicembre presso la settima Commissione Istruzione Pubblica e Beni culturali del Senato, relativa all’analisi dei disegni di legge (n. 50, n. 1154, n. 2307) attualmente all’esame del Parlamento in tema di insegnamento dell’educazione economica e finanziaria. Alla audizione hanno partecipato il Presidente di Federcasse Augusto dell’Erba, il Direttore Generale Sergio Gatti e Chiara Piva dell’Ufficio Sviluppo Mutualità e Formazione.
“Un adeguato livello di alfabetizzazione economica e finanziaria – ha detto in esordio il presidente di Federcasse Augusto dell’Erba – contribuisce all’efficienza, alla competitività e alla capacità di innovazione del sistema economico”. Inoltre, “alla stabilità delle interazioni tra i soggetti operanti all’interno dello stesso”.
Negli ultimi anni, sia in Italia che a livello internazionale, a partire dall’OCSE, sono state intraprese numerose iniziative volte a rafforzare il livello di educazione finanziaria di tutte le fasce della popolazione.
“Sarà importante – ha detto dell’Erba – investire rapidamente e strutturalmente sui giovani, attraverso la scuola”. Sarà altrettanto necessario “anche individuare strumenti, opportunità, soluzioni – correlate a singole situazioni rivolte agli adulti”.

GLI INTERVENTI LEGISLATIVI
Un intervento legislativo in materia di educazione finanziaria, ha sottolineato ancora il presidente, “non è più soltanto utile, ma necessario”.
“Occorre un passo in avanti decisivo per accrescere le conoscenze della popolazione in campo bancario, assicurativo e previdenziale. Per favorire lo sviluppo di competenze per scelte finanziarie consapevoli, migliorare il benessere finanziario delle persone, rendere il mercato più inclusivo, efficiente e stabile”.
Il ruolo dalla scuola è decisivo. “Essa costituisce non solo un canale privilegiato per veicolare iniziative, ma anche la via più efficace per consentire di acquisire familiarità e dimestichezza con i concetti di base di economia e finanza”. Questi sono il presupposto necessario per assumere, poi da adulti, decisioni consapevoli e coerenti con le proprie esigenze.
In merito al riconoscimento della tematica “educazione finanziaria” nell’ambito dell’educazione civica, per il presidente c’è “l’indubbio vantaggio di inserirsi in un insegnamento oggi obbligatorio in tutti i gradi di istruzione, a partire dalle scuole dell’infanzia.
“Si potrebbe però correre il rischio di essere ‘un di cui’ di un insegnamento già di per sé trasversale e generalmente affidato a docenti di classe in contitolarità e non necessariamente formati in discipline economico-giuridiche”.
È infatti decisivo nei Progetti di educazione economica e finanziaria, “il coinvolgimento attivo dei docenti, ai quali va rivolto uno specifico programma di informazione-formazione”. Inoltre, è opportuna la definizione di specifici “programmi educativi” che si possano avvalere di competenze specifiche in ambito economico e finanziario.

IL RUOLO DEL CREDITO COOPERATIVO
Il Credito Cooperativo è impegnato da tempo nella diffusione della cultura economica e finanziaria, per identità e per norma, così come previsto peraltro nell’Articolo 2 dello Statuto delle BCC e Casse Rurali.
“Le 238 Banche di Credito Cooperativo, Casse Rurali e Casse Raiffeisen italiane – ha ricordato in particolare il Direttore Generale Sergio Gatti – sono banche cooperative a mutualità prevalente, costituite da soci che sono espressione dei territori nei quali esse operano”. “Svolgono da sempre una originale azione di educazione economica e finanziaria, caratterizzata da un’ottica mutualistica secondo quanto prevede la normativa nazionale”. Il punto centrale – per Federcasse – è allora anche stabilire “che tipo” di economia si vuole conoscere e far conoscere, valorizzando anche quelle esperienze, come la cooperazione di credito, che offrono un angolo di visuale differente da un approccio mainstream, e che contribuisce al valore della biodiversità economica.
Molto numerose sono le iniziative maturate nell’ambito del Credito Cooperativo per diffondere la cultura dell’educazione finanziaria mutualistica, in particolare tra i giovani; iniziative che sono state presentate in Audizione.
Cinque, in particolare, gli ambiti interconnessi di sviluppo delle strategie di educazione finanziaria:
- in primo luogo, le iniziative “dal basso”, quelle progettate e realizzate nelle comunità e dirette alla promozione della cultura cooperativa e dell’educazione economica e finanziaria. Nascono per iniziativa delle singole BCC, Casse Rurali e Casse Raiffeisen, ma anche su impulso delle 16 Federazioni regionali, spesso in collaborazione con Istituzioni scolastiche ed universitarie e con Enti locali;
- il coinvolgimento attivo di giovani, i soci under 35 delle BCC-CR, nella proposta formativa di educazione finanziaria;
- i progetti editoriali, dove è la casa editrice di sistema – Ecra – a farsi carico della promozione della cultura cooperativa e dell’educazione finanziaria affiancando a temi più tecnici altri temi più legati all’attualità, come ad esempio il tema del contrasto al gioco d’azzardo patologico e dell’alfabetizzazione economica e finanziaria anche in una prospettiva mutualistica (in collaborazione con la Fondazione Tertio Millennio ETS);
- le attività di formazione, attraverso la struttura nazionale di education del Credito Cooperativo, la “ScuolaCooperativa” di Federcasse che rivolge specifica attenzione agli adulti;
- la promozione e il sostegno di laboratori di confronto e di cultura dove si possa approfondire il pensiero che ha permesso di sviluppare nel nostro Paese un’economia incentrata su valori quali la reciprocità e la ricerca del bene comune, come quello della Scuola di Economia Civile di Loppiano e la promozione del Festival Nazionale dell’Economia Civile che si tiene a Firenze e del quale nel prossimo mese di settembre si terrà la quarta edizione.
