Percorsi di sviluppo in una logica di Economia Civile

Si è svolta a Firenze la quarta edizione del Festival Nazionale dell’Economia Civile. Tema di quest’anno, “In buona compagnia: per cercare, ricostruire, fare pace”.
Con l’obiettivo di trovare nuove idee in grado di affrontare quelle che definiamo “trasformazioni epocali”.
Parola d’ordine, interazione. E ancora “stare insieme”. Per costruire proposte e percorsi di sviluppo sostenibili, che abbiano lo stesso linguaggio e le stesse priorità, in una logica di Economia Civile. Tutto questo è stato il Festival Nazionale dell’Economia Civile. Un luogo dove ritrovarsi e consolidare relazioni, creare prospettive e opportunità di sviluppo.
Il Festival – che si è svolto dal 16 al 18 settembre a Firenze – ha visto la partecipazione di numerosi ospiti che si sono susseguiti nei vari panel tematici tra cui: Enrico Giovannini, Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, Elena Bonetti, Ministra per le pari opportunità e la famiglia, Giuliano Amato, Presidente Corte Costituzionale, Matteo Maria Zuppi, Presidente Conferenza Episcopale Italiana, Stefano Zamagni, Professore di Economia Politica.

FARE RETE PER UN VERO CAMBIAMENTO, GUARDANDO ALL’ECONOMIA CIVILE
Il messaggio che parte da Firenze, dunque, è quello della necessità di fare rete. Fare massa critica, tra tutti i soggetti che oggi possono contribuire ad innovare i paradigmi dello sviluppo. Proprio in un contesto come questo, ha ricordato il Presidente di Federcasse, Augusto dell’Erba, “portiamo l’esperienza originale e unica della cooperazione di credito”.
“Fare banca in maniera sostenibile significa dialogare con i territori” ha detto ancora dell’Erba. E le BCC hanno mostrato che il loro modello mutualistico, partecipativo, di banche di comunità assolve appieno ad una riconosciuta funzione anticiclica; contribuendo in questi anni a sostenere famiglie ed imprese, presidiando inoltre territori a rischio desertificazione bancaria”.
“Chiediamo adesso ai regolatori – ha detto dell’Erba – attenzione per una legislazione proporzionale che consideri la differenza tra i diversi attori del credito e la funzione obiettivo delle banche di comunità. Tassello centrale per uno sviluppo equilibrato secondo i parametri dell’Economia civile”. Perché è proprio l’Economia Civile ad insegnarci che di fronte ai tanti shock globali che ormai fanno parte della nostra vita e le loro conseguenze economiche, “facendo squadra e “in buona compagnia” possiamo reagire e trovare risposte”.
“La comunità del Festival Nazionale dell’Economia Civile – ha ricordato il Direttore del Festival Nazionale dell’Economia Civile e Cofondatore di NeXt Nuova Economia per Tutti, Leonardo Becchetti – si fa e si farà politica; dialogando con i candidati e i partiti per portare a casa risultati che creano progresso civile. Inclusione, cittadinanza attiva, co-progettazione sono le linee guida per un nuovo rapporto: dove gli eletti diventano levatori delle energie della società civile. È il compito che ci siamo dati da qui al prossimo appuntamento a Firenze”.
“Il Festival Nazionale dell’Economia Civile – ha detto il Presidente di Confcooperative, Maurizio Gardini – è nato quattro anni fa per sensibilizzare società civile, stakeholders e imprese sul fatto che finanza e speculazione non possono rappresentare la rotta dello sviluppo. Questo è tale se è inclusivo e condiviso, non lo è se amplia le diseguaglianze. Le cooperative portano al Festival il loro modello di sviluppo, al centro ci sono la persona e il territorio”.

TRA LE SFIDE ANCHE QUELLA NORMATIVA DEL SISTEMA BANCARIO
Il Festival ha sempre di più un ruolo centrale come espressione della società civile. Società civile che può offrire risposte e soluzioni a temi complessi e strategici per il Paese. Politiche attive del lavoro, formazione e normativa del sistema bancario, sono stati i temi al centro di uno degli ultimi panel, domenica 18 settembre, dal titolo Il futuro dell’Europa dopo pandemia e guerra.

Ad intervenire, tra gli altri, Andrea Orlando, Ministro del Lavoro, Augusto Dell’Erba e Maurizio Gardini. Il panel è stato moderato da Paolo Petrecca direttore di Rainews.
Sulla normativa bancaria, dell’Erba ha ricordato come il Credito Cooperativo abbia “lanciato una sfida per una riflessione più ampia sulla normazione bancaria italiana. Veniamo da un periodo di iper-regolamentazione anche in ambito europeo e ci siamo dovuti adeguare. Abbiamo fatto tutto quello che dovevamo fare con i nostri mezzi, non abbiamo chiesto sostegno finanziario pubblico. Come Federcasse abbiamo affrontato la crisi senza adottare meccanismi di licenziamento e questo i sindacati lo sanno bene. Contrariamente a quello che succede per le grandi banche riteniamo che non sia una scelta ineluttabile licenziare personale per affrontare la crisi”.

“Riteniamo – ha aggiunto dell’Erba – che sia arrivato il tempo di cambiare le regole. Le banche in questi anni di crisi si sono irrobustite e hanno fatto pulizia di bilanci. Ora servono strumenti per far fronte alle nuove situazioni di crisi indotte da inflazione e guerra in Ucraina. Ogni nazione europea deve poter avere banche efficienti per dare ai cittadini nuovo accesso al credito e protezione efficace dei loro risparmi.
