Nuovi spazi e nuove libertà
“Spazio senza confini”. Questo il tema della diciottesima Convention di iDEE, l’Associazione delle Donne del Credito Cooperativo, che si è svolta a Bari dal 2 al 4 settembre. Oltre duecento i partecipanti – socie e soci, amministratrici e amministratori, direttori e dipendenti – in presenza e in streaming, da tutta Italia e da tante realtà del Credito Cooperativo

Spazio agli spazi senza confini. O con orizzonti diversi e “capovolti”. Storie e racconti di donne che hanno raccolto la sfida. E che hanno valicato quegli spazi tradizionalmente affidati ad un genere. Quel genere che la scrittrice Virginia Woolf, più volte citata durante la Convention, vuole “in una stanza tutta per sé” e “con una rendita di 500 sterline l’anno”: indipendenza economica, formazione adeguata, accesso alla carriera come strumenti di emancipazione. Un inno alla libertà e al coraggio. Ancora valido, se non imprescindibile.
È la presidente di iDEE, Teresa Fiordelisi, in apertura dei lavori, a sottolinearlo: “Lavoriamo per una cultura più attenta e inclusiva. Cogliamo piccoli cambiamenti nella gestione – e anche nel linguaggio, fondamentale! – nei nostri luoghi di lavoro. E oggi la parità entra nelle policy e nelle strategie delle nostre banche”. “Anche in questo il Credito Cooperativo ha precorso i tempi” ha ribadito il presidente di Federcasse, Augusto dell’Erba “perché da tempo il nostro obiettivo è quello di portare – formandole – le donne nelle posizioni di vertice e nei Consigli di Amministrazione. “Vi esorto a continuare questo lavoro di valorizzazione dei talenti” ha ribadito a sua volta Giuseppe Maino, Presidente di Iccrea Banca. “Si tratta di un processo culturale che non può che partire dal basso. Anche dalle parole stesse. Perché la diversità crea valore e arricchisce il sistema” ha concluso il presidente onorario di iDEE, Alessandro Azzi.
Conclusi i lavori dell’assemblea straordinaria e ordinaria, la parola alle testimonianze, introdotte da una performance dell’attrice Adriana Coletta che ha offerto un’intensa lettura di un brano della Woolf, e da Sara Reggio, segretaria generale dell’Associazione.

SPAZI (NUOVI) DA OCCUPARE

La prima suggestiva testimonianza – introdotta dalla vice presidente di iDEE Claudia Benedetti – quella di Ersilia Vaudo Scarpetta, Chief Diversity Officer dell’ESA (Agenzia Spaziale Europea): “C’è bisogno – ha esordito l’astrofisica, originaria di Gaeta – di sovvertire l’equilibrio delle cose come sono sempre state, di operare una trasformazione irreversibile e occupare definitivamente quegli spazi in cui si costruisce”. “Solo una presenza più forte di donne nelle discipline tecnico-scientifiche, le cosiddette STEM, può mettere in moto una rivoluzione, profonda, pervasiva e sostenibile nel tempo. Si tratta di un obiettivo ancora lontano e per questo non stupisce che il gender gap nelle professioni scientifiche rimanga così difficilmente colmabile”. “Dobbiamo lavorare – ha concluso Vaudo Scarpetta – sulla forza, la fascinazione e il potere di ispirazione della scienza. E dello spazio. Al di là degli stereotipi”.
TESTIMONI DI VALORE

Agenzia Spaziale Europea (ESA)
Due le tavole rotonde successive. La prima, moderata da Sergio Gatti, Direttore Generale di Federcasse, con Mauro Pastore, Direttore Generale di Iccrea Banca, ed Enrica Cavalli, Vicepresidente di Cassa Centrale Banca, ha permesso di conoscere i piani di sostenibilità delle due Capogruppo del Credito Cooperativo (“Si cominciano a delineare spazi diversi – ha concluso Gatti – e piani formali forse inimmaginabili un anno fa”). La seconda, con quelle che la moderatrice, Anna Maria Saponara di Iccrea Banca, ha definito le “tre stelle locali”: Marzia Varvaglione, giovanissima imprenditrice vinicola tarantina, Eleonora Macchia, conversanese, ricercatrice di Chimica Analitica all’Università di Bari e all’Abo Akademi, e Vittoria Bianco, atleta paralimpica putignanese. Tre voci, tre giovani talenti femminili, una dimostrazione di libertà, inclusività. E successo.
“Oggi rimuovere le diseguaglianze significa garantire uno sguardo di fiducia e di speranza. Non rassegniamoci, rischiamo di disallineare la nostra umanità alla storia che stiamo vivendo. La paura” – ha concluso la ministra delle Pari Opportunità e della Famiglia, Elena Bonetti, intervenuta in video collegamento – crea divisione. E frammenta. E non permette di attivare quel processo virtuoso di innovazione e creatività che garantisce prospettive di sviluppo, di crescita e di felicità. Per tutti”.