Le BCC ancora al top per qualità di relazione
Nella relazione annuale dell’Arbitro Bancario Finanziario un dato estremamente interessante: solo l’1,1% di tutti i ricorsi presentati nel 2021 ha riguardato le Banche di Credito Cooperativo. Vediamo i dati nel dettaglio
Solo l’1,1% di tutti i ricorsi presentati nel 2021 davanti all’Arbitro Bancario Finanziario (ABF) ha riguardato Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali/Raiffeisen. In aggiunta, nessun Gruppo bancario cooperativo risulta tra i primi 10 gruppi bancari per ricorsi decisi nell’anno.
Sono queste alcune delle principali evidenze che riguardano il sistema del Credito Cooperativo italiano contenute nella Relazione 2021 sulle Attività dell’Arbitro Bancario Finanziario pubblicate l’11 luglio scorso dalla Banca d’Italia e che confermano il trend positivo, consolidato nel tempo, della qualità della relazione con la clientela del sistema delle banche cooperative di comunità.
Nel 2021 sono state oltre 27.400 le decisioni assunte dall’Arbitro: nel 48% dei casi l’esito è stato favorevole ai clienti con l’accoglimento totale o parziale delle richieste; nel 17% dei casi è intervenuta la dichiarazione della cessazione della materia del contendere per l’accordo intervenuto tra le parti. Sono stati restituiti ai ricorrenti oltre 31 milioni di euro. L’anno precedente erano stati 22 milioni.
Le tipologie dei ricorsi
Più in generale, nella Relazione si legge che il 2021 è stato caratterizzato da una flessione (-28%) del numero dei ricorsi presentati (oltre 22.300) e da una significativa ridistribuzione dei ricorsi per materia: è notevolmente aumentato il contenzioso in tema di servizi e strumenti di pagamento (del 52 %), anche per effetto della maggiore diffusione dei pagamenti digitali nel periodo dell’emergenza sanitaria. Il contenzioso in materia di finanziamenti contro cessione del quinto dello stipendio e di buoni fruttiferi postali è invece diminuito (del 55 e del 31%, rispettivamente), anche in relazione alla crescente complessità del quadro normativo. Continua tuttavia ad assorbire una quota rilevante delle controversie.

Le tipologie di intermediari
I ricorsi nei confronti di banche con forma giuridica di società per azioni, sebbene in diminuzione di circa 5 punti percentuali rispetto al 2020, hanno continuato a rappresentare la quota prevalente (53 %); in lieve calo anche i ricorsi contro società finanziarie (18,1 %); è risultata invece in leggero aumento la quota di ricorsi presentati contro Poste Italiane (18,6 %). È dell’1,6 % la quota dei ricorsi nei confronti delle Banche Popolari e dell’1,1% quelli nei confronti delle Banche di Credito Cooperativo.
Nella Relazione si segnala la crescita in termini assoluti, rispetto al 2020, dei ricorsi presentati verso banche estere e istituti di moneta elettronica (rispettivamente del 29 e 55%), determinato principalmente dal contenzioso in materia di servizi e strumenti di pagamento.

La distribuzione territoriale dei ricorsi
Riguardo la distribuzione territoriale dei ricorsi, le regioni del Centro e del Sud Italia continuano a essere caratterizzate per un numero di controversie in rapporto agli abitanti più elevato rispetto a quelle del Nord. Il calo dei ricorsi nel 2021 ha interessato tutti i Collegi; quelli di Milano e Roma restano i poli sui quali si concentra il maggior numero di istanze.