Dal Credito Cooperativo importante sostegno ai territori
Lo ha ribadito il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco all’Assemblea annuale dell’Associazione Bancaria che si è tenuta l’8 luglio a Roma. “I Gruppi Bancari hanno svolto un ruolo di primo piano nel porre in atto le misure di sostegno al pubblico varate per contrastare gli effetti della crisi pandemica”
I Gruppi Bancari Cooperativi hanno “continuato a sostenere le economie dei territori di insediamento delle loro affiliate e incrementato la propria quota di mercato in termini di finanziamenti a famiglie e imprese”. Ad affermarlo è il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, all’Assemblea annuale dell’Associazione Bancaria che si è tenuta l’8 luglio a Roma.

All’Assemblea, che si è aperta con la relazione del presidente, Antonio Patuelli, era presente anche il ministro dell’Economia e delle Finanze, Daniele franco.
Secondo Visco, i Gruppi Bancari “hanno svolto un ruolo di primo piano nel porre in atto le misure di sostegno al pubblico varate per contrastare gli effetti della crisi pandemica”. A distanza di sei anni dalla riforma del 2016, ha ricordato Visco, “nonostante le non poche difficoltà iniziali, e una situazione congiunturale non favorevole, i nuovi Gruppi hanno ridotto il peso dei crediti deteriorati; diminuito il rapporto tra costi e ricavi; colmato quasi completamente il divario di redditività che li separava dalla media del sistema bancario”.
La Banca d’Italia, ha rimarcato il Governatore, rimane “aperta al dialogo con i Gruppi Cooperativi. Un dialogo “per individuare gli ambiti in cui è possibile semplificare le prassi di vigilanza e la regolamentazione; in modo da tenere debitamente conto delle loro peculiarità”.
A margine dell’Assemblea, il Direttore Generale di Federcasse Sergio Gatti ha ricordato il lavoro svolto dalle BCC nei primi tre anni di attuazione della riforma del 2016, che è consistito sostanzialmente nell’aumentare le quote di mercato nel credito ai settori ad alta intensità di lavoro, nel ridurre le sofferenze, nell’accrescere il numero dei soci e irrobustire il patrimonio.
Nel 2019, poi, tra gennaio e marzo, hanno avviato la propria operatività i due Gruppi bancari cooperativi, Iccrea (122 BCC) e Cassa Centrale (69 BCC e Casse Rurali). Nel 2020 ha iniziato la propria attività lo Schema di protezione istituzionale-IPS per le 39 Casse Raiffeisen dell’Alto Adige. Quindi, proprio nella fase di impianto dei nuovi Gruppi, in piena pandemia e mentre i due nuovi Gruppi bancari cooperativi si sottoponevano con esito positivo al severo esercizio di comprehensive assessment guidato dalla Banca Centrale Europea, le BCC e le Casse Rurali hanno migliorato la propria capacità di supporto al Paese e alle comunità.

Il Governatore della Banca d’Italia Visco, ha proseguito Gatti, ha sottolineato proprio questi aspetti nel corso del suo intervento, sottolineando come contestualmente i Gruppi abbiano continuato a sostenere le economie dei territori di insediamento delle affiliate incrementando la propria quota di mercato in termini di finanziamenti a famiglie e imprese.
Per Gatti le consolidate funzioni anticiclica (sotto il profilo dell’erogazione del credito all’economia reale) e sussidiaria (sotto il profilo della trasmissione delle politiche pubbliche alle comunità locali) sono confermate dai numeri. Le quote di mercato nel credito in agricoltura sono salite a marzo 2022 al 22,5%, nel turismo al 22,4 e nella piccola manifattura e artigianato al 24,1.

Allo stesso tempo, l’incidenza delle moratorie sui prestiti ha superato il 20%, contro il 12% circa della media dell’industria bancaria, mentre per i prestiti garantiti dallo Stato riferiti a misure di sostegno ha raggiunto il 17,3%, a fronte del 14,8% per il sistema, secondo i dati riferiti dal vicedirettore generale della Banca d’Italia, Paolo Angelini, nel corso di un recente convegno alla Bocconi.
“È questa – ha detto Gatti – l’ennesima conferma anche della funzione sociale delle banche cooperative a mutualità prevalente, che agiscono sui territori per mitigare gli effetti della pandemia su famiglie ed imprese, ed è ulteriore conferma della validità del modello di business mutualistico. Opportunamente attualizzato, esso contribuisce anche alla riduzione delle disuguaglianze dei redditi e a contrastare lo spopolamento delle aree interne e dei piccoli borghi: in 695 Comuni l’unica presenza bancaria è quella delle BCC. Ne sono consapevoli le Regioni che in diverse hanno avviato cicli di audizioni e in alcuni casi anche già approvato risoluzioni e ordini del giorno che chiedono al Governo e al Parlamento europeo di alleggerire le norme europee che appesantiscono l’azione delle BCC nei territori”.