Riprese le visite guidate
Dopo i due anni segnati dalla pandemia è tornato a nuova vita un appuntamento tradizionale per moltissimi soci, realizzato con l’obiettivo di riscoprire con una visione approfondita il patrimonio culturale delle nostre città

A fine ottobre del 2022 sono finalmente tornate le visite guidate dopo due anni di forzato stop dovuto alla pandemia. Le visite, effettuate con guide professioniste, costituiscono un appuntamento tradizionale per moltissimi soci, e consentono di riscoprire con una visione approfondita il patrimonio culturale delle nostre città.
Ne approfittiamo per dare conto di quella che si è svolta domenica 20 novembre a Padova. Il filo conduttore è stato quello della ricerca degli antichi mestieri, con un percorso a caccia delle testimonianze che ancora oggi ci parlano delle attività commerciali e produttive che si svolgevano attorno al Palazzo della Ragione, nelle sue bellissime piazze e stradine adiacenti.
Chiamato anche “il salone”, il Palazzo della Ragione ha contribuito a rivoluzionare le concezioni costruttive del Medioevo. È un simbolo della città e non ha uguali nell’architettura civile italiana. Vanta infatti uno dei più grandi ambienti coperti d’Italia. Sorse al centro di un sistema di piazze, le attuali Piazza delle Erbe e Piazza della Frutta, dove aveva luogo il mercato e fu l’antica sede dei tribunali cittadini di Padova. Fu eretto a partire dal 1218 e sopraelevato nel 1306 da Giovanni degli Eremitani che gli diede la caratteristica copertura a forma di carena di nave rovesciata. Il salone è arricchito da un grandioso ciclo di affreschi a soggetto astrologico (completati tra il 1425 e il 1440) basati sugli studi di Pietro d’Abano, seguace di Averroè.

Ci si è inoltrati poi nelle strette stradine del ghetto per scoprire la storia della comunità ebraica, qui confinata dal 1603 al 1797, anno in cui Napoleone dichiarò gli ebrei liberi e uguali. Sorge a ridosso del lato meridionale della centralissima Piazza delle Erbe ed è indubbiamente uno dei luoghi da vedere a Padova. Qui batte il cuore della comunità ebraica locale, che si ritrova nella sinagoga cittadina e nel Museo ebraico di Padova, luogo di cultura e testimonianza.
La passeggiata si è conclusa con la visita della Chiesa degli Eremitani, luogo simbolo della Padova medievale.
Titolata ai santi Filippo e Giacomo il Minore, fu costruita a partire dal 1264 come chiesa dell’Ordine degli eremitani di sant’Agostino, che avevano a settentrione della chiesa il loro grande convento, oggi occupato dai Musei civici agli Eremitani. L’ordine agostiniano resse la chiesa sino al 1806. L’edificio, straordinario esempio dello stile “classicheggiante” che si sviluppò nella Padova di età comunale, conserva insigni opere d’arte, tra cui i primi lavori pittorici di Andrea Mantegna.
Dal 2021 è inclusa dall’UNESCO tra i patrimoni dell’umanità perché costituisce parte dei cicli di affreschi del XIV secolo di Padova. I cicli, è stato affermato dagli esperti UNESCO, “illustrano un modo completamente nuovo di rappresentare la narrazione in pittura, con nuove prospettive spaziali influenzate dai progressi della scienza dell’ottica e una nuova capacità di rappresentare le figure umane in tutte le loro caratteristiche, compresi i sentimenti e le emozioni. Queste innovazioni segnano una nuova era nella storia dell’arte, producendo un irresistibile cambio di direzione”.