Un percorso straordinario
Il 23 dicembre scorso si è tenuta la “Festa degli auguri”, che ha coinvolto tutto il personale della Banca, seppure a distanza. Sono stati premiati più di trenta collaboratori che hanno compiuto 25 anni di servizio: un quarto di secolo che ha visto BCC Roma compiere un enorme balzo in avanti senza mai interrompere il dialogo con il territorio
Il 23 dicembre scorso si è tenuta la “Festa degli auguri”, che ha coinvolto tutto il personale della Banca, seppure
a distanza. Sono stati premiati più di trenta collaboratori che hanno compiuto 25 anni di servizio: un quarto
di secolo che ha visto BCC Roma compiere un enorme balzo in avanti senza mai interrompere il dialogo con il territorio
Le misure di contenimento anti-Covid non hanno impedito che il tradizionale incontro di Natale del personale BCC Roma portasse con sé il consueto carico di emozioni e ricordi. Sono stati infatti più di trenta i colleghi, provenienti da diverse parti d’Italia, che hanno partecipato in presenza – nella sede di via dell’Oceano Indiano – per festeggiare i 25 anni di lavoro in Banca.

A loro si è rivolto in particolare il Presidente Francesco Liberati ricordando ciò che è accaduto negli ultimi tre anni, dall’entrata nel Gruppo Iccrea, con i cambiamenti operativi che ha comportato, all’esplosione della pandemia, che ha modificato il nostro modo di vivere. “In questi anni difficili – ha detto Liberati – BCC Roma ha messo in campo una capacità reattiva di cui voi tutti siete i protagonisti. La vostra dedizione ha fatto sì che la Banca non perdesse mai il filo del colloquio con i territori. Siete stati in prima linea, soprattutto nel dare corpo costantemente all’esigenza primaria della nostra Banca: quella di coniugare le necessità creditizie e finanziarie con la volontà di rimanere ancorati alle nostre comunità, saldi nella nostra missione mutualistica e cooperativa”.

BCC Roma ha continuato a sostenere lo sviluppo delle zone presidiate e questo impegno, ha sottolineato il Presidente, è suffragato dal riscontro dei numeri, numeri positivi da tutti i punti di vista. “I soci, che rimangono protagonisti attivi della vita aziendale, hanno fatto registrare un ulteriore sviluppo, superando quota 40mila. Negli ultimi 30 anni la compagine sociale è aumentata di circa 20 volte”.
Liberati ha poi voluto ricordare ancora una volta l’importanza dei valori mutualistici, “che sono l’architrave del nostro modo di fare banca e da cui deriva una precisa identità. Si tratta – credetemi – di un vero e proprio unicum nel panorama creditizio, di cui dovete essere orgogliosi. L’orgoglio di lavorare in una banca che guarda alle persone, soci e clienti, e non le considera soltanto come numeri. Di fronte alla crisi del modo tradizionale di fare banca e alla sfida della competizione, continuerete a essere voi i protagonisti di quel grande patrimonio di storia, relazioni, significati di cui gli altri competitor bancari non dispongono”.
Ora si tratta di continuare a lavorare con la stessa convinzione di sempre: “è assolutamente indispensabile se vogliamo difendere la posizione che abbiamo conquistato con sacrificio e costanza. Una posizione che ci permette di affrontare le complessità del presente con la consapevolezza dei nostri mezzi e di progettare il futuro con quella serenità che è necessaria per guardare sempre avanti”.

Il Direttore Generale Roberto Gandolfo ha messo in rilievo il ruolo delle banche nel percorso di ripresa economica, e in particolare della BCC di Roma, che sta facendo anche più di quello che comporterebbero le sue dimensioni, che pure sono ragguardevoli con i suoi 15 miliardi di attivo. “Abbiamo – ha detto – oltre 11 miliardi di raccolta diretta, in crescita di quasi il 10%. L’indiretta è a quota 2 miliardi e 700 milioni circa, in crescita del 12%. A questo dobbiamo aggiungere l’aumento del risparmio gestito, con una crescita del 18%. Si tratta di numeri che ci devono inorgoglire”.

Altro dato importante, ha detto Gandolfo, è quello che riguarda gli impieghi, che nell’ultimo anno sono cresciuti di oltre il 7%, assicurandoci una redditività capace di compensare la riduzione dei margini causata dalle condizioni di mercato. Se questi sono i risultati, ha continuato Gandolfo, è necessario continuare sulla strada tracciata, perché quello che sta succedendo intorno a noi conferma che il nostro modello cooperativistico è valido, è vincente. E questo grazie proprio al rapporto diretto con il territorio. La filiale, dunque, ha sottolineato in chiusura il Direttore Generale, rimarrà il punto nodale del nostro modello distributivo.

Il Vicepresidente vicario Maurizio Longhi ha voluto ricordare come troppo spesso guardiamo a ciò che la pandemia ci toglie. Dobbiamo però dare importanza anche a quello che non può toglierci: si tratta di quei valori che continuano a ispirare la nostra azione oggi come decenni fa, del sentimento di condivisione e di appartenenza che si respirava in egual modo anche quando la celebrazione collettiva del Natale avveniva presso il Santuario del Divino Amore. La pandemia, ha continuato Longhi, non ha potuto intaccare neanche la nostra dedizione al lavoro che, anzi, si è addirittura rafforzata. La reazione della Banca di fronte alle inedite difficoltà di questi anni è stata la reazione di uomini e donne veri, consapevoli del proprio ruolo nell’azienda e per il territorio e del fatto di essere pienamente parte di una storia di successo, che dura da quasi 70 anni.

Il Vicedirettore Generale vicario Francesco Petitto e il Vicedirettore Gilberto Cesandri hanno infine messo in rilevo l’importanza del traguardo dei 25 anni: un quarto di secolo fa la BCC di Roma aveva circa 600 dipendenti, 41 agenzie e un patrimonio che corrispondeva circa il 20% di quello attuale. Il percorso compiuto è stato dunque straordinario, e tutti hanno dato il loro tangibile contributo. Un contributo che servirà anche nel prossimo futuro, che deve trovarci pronti ad ulteriori, profondi cambiamenti nel modo di lavorare.

