Il microcredito,
strumento sostenibile ed efficace
BCC Roma crede fortemente nello strumento del microcredito ed è tra i principali operatori italiani del settore. Grazie anche alla collaborazione con l’Ente Nazionale per il Microcredito, per il cui sito istituzionale il Vicepresidente BCC Roma Maurizio Longhi ha concesso una intervista
“Ad oggi abbiamo in ammortamento 1.150 finanziamenti di microcredito per 26,5 milioni di erogato: ovviamente la situazione pandemica ha frenato la domanda, soprattutto in quei settori come il turismo, la ristorazione ed il commercio al dettaglio che per la nostra esperienza rappresentano i settori trainanti per la creazione di nuove imprese finanziate dal microcredito”. È quanto ha detto il Vicepresidente BCC Roma Maurizio Longhi durante una intervista rilasciata lo scorso 19 ottobre al sito dell’Ente Nazionale per il Microcredito.
Con questi numeri la Banca è tra i principali operatori italiani del settore. E questo anche perché, ha detto Longhi, BCC Roma “si è sempre considerata partner dell’Ente e quindi ha svolto il ruolo di apripista quando il regolamento del Fondo Centrale di Garanzia per le PMI ha istituito una sezione speciale per il microcredito. Il nostro è stato il primo accordo con l’Ente a livello nazionale per la gestione dei servizi di tutoraggio. Ha così aperto la strada anche ad altri intermediari sensibili al tema, iniziando ovviamente dalle altre Banche di Credito Cooperativo aderenti al Gruppo Bancario Cooperativo Iccrea (con il quale da un anno è stato firmato un accordo dai contenuti analoghi per tutte le altre banche aderenti)”.

Il progetto ha dato sicuramente dei risultati positivi, ha continuato il Vicepresidente, “sia in termini di margine di contribuzione ma ancor più in termini sociali, viste le centinaia di nuove imprese che sono nate o si sono rafforzate grazie a questa iniziativa. Anche dal punto vista del rischio creditizio ad oggi l’iniziativa appare sostenibile: infatti a fronte di un rischio di credito più alto (finanziare una start up è naturalmente più rischioso che finanziare un’impresa già costituita e con una serie storica di bilanci approvati) vi è la forte presenza della garanzia pubblica del fondo, che come noto è a prima richiesta e a ponderazione zero”.
Ma non c’è solo il microcredito come possibilità di impresa, ha detto Longhi. È necessario usarlo anche come sostegno per soggetti fragili in momenti di difficoltà temporanea. La legge prevede la possibilità di erogare Microcredito sociale, ma effettivamente non esiste un fondo di garanzia che lo permetta. “In mancanza di un supporto di garanzia pubblico a sostegno del Microcredito sociale, parimenti a quanto invece è previsto per il Microcredito imprenditoriale, abbiamo costituito delle partnership con enti del terzo settore per costituire i necessari fondi di garanzia, al fine di rendere bancabili soggetti che normalmente non riescono ad accedere al credito bancario”.
In fondo, ha aggiunto Longhi, le Banche di Credito Cooperativo nascono in Italia alla fine del 1800 proprio per rispondere, già allora, a queste istanze sociali e creditizie e quindi la BCC Roma è particolarmente sensibile a queste tematiche, coerentemente con la mission aziendale di operare una finanza per lo sviluppo delle imprese e per l’inclusione sociale, e non una finanza per la finanza.

“Mi piace citare in questo contesto – ha concluso il Vicepresidente – l’iniziativa MamHabitat, che ha lo scopo ambizioso di ridisegnare a Roma le politiche di accompagnamento all’inclusione sociale di nuclei di mamme con bambino in fase di svincolo dai sistemi socioassistenziali residenziali, ma anche di nuclei mai presi in carico dai servizi sociali. Nell’ambito della pianificazione operativa di MamHabitat è stata realizzata, in partnership con l’Ente, una specifica progettualità per finanziamenti di microcredito sociale destinati ai fruitori del progetto MamHabitat. È nato così il Fondo di garanzia MamHabitat, gestito dall’Ente Nazionale per il Microcredito, a cui il partenariato promotore ha affidato la gestione del Fondo. Si tratta di microprestiti del valore massimo di cinque mila euro destinati all’acquisto di beni o servizi necessari al soddisfacimento di bisogni primari tra cui, per esempio, spese mediche, canoni di locazione, utenze, i servizi di trasporto, istruzione.